Si sono concluse da pochi giorni le celebrazioni per l’anniversario della Liberazione, con le quali si è voluto ricordare il coraggio di un’Italia che finalmente scelse di rialzare la testa. Il Paese usciva in ginocchio da una guerra mondiale, dalla dittatura e dagli anni terribili delle leggi razziali. In quel frangente, tutti i cittadini erano chiamati a mettersi in gioco in prima persona, e a “rimboccarsi le maniche” per costruire un’Italia nuova, nella speranza che fosse migliore di quella precedente.
Anche il mondo dell’industria, a pochi anni dall’esplosione di quello che sarebbe stato il boom economico, scelse di partecipare a questa gigantesca impresa collettiva. Fu in questa occasione che mosse i primi passi il Gruppo Lombardo Dirigenti d’Impresa Cattolici, nato l’11 maggio 1945 a Milano dall’iniziativa di un gruppo di imprenditori cattolici. Questi ultimi erano desiderosi di contribuire alla ricostruzione della nazione, e volevano farlo nel rispetto dei principi cristiani. Nel giro di un paio di anni sorsero altri gruppi in tutta la penisola, fino alla fondazione – il 31 gennaio 1947 – dell’ Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti. L’azione dell’associazione è continuata fino a oggi, sempre con lo stesso obbiettivo: promuovere la conoscenza, la diffusione e l’attuazione della dottrina sociale della Chiesa, nella convinzione che si possa costruire un ordine economico e sociale fondato sulla centralità dell’uomo e sulla sua promozione.
Proprio per festeggiare i 70 anni di attività, l’Ucid – Gruppo Regionale Lombardo ha organizzato per il prossimo 9 maggio un convegno dal titolo “Conoscere per fare. Fare per essere i primi”. L’evento si terrà alle 15.00 presso l’Università del Sacro Cuore di Milano, in Aula degli Atti accademici Pio XI, e vedrà la partecipazione di esponenti del mondo imprenditoriale, della finanza, delle istituzioni e della Chiesa. Sarà un’occasione per ripercorrere la storia dell’associazione, raccogliendo le testimonianze di chi è stato parte attiva di questo lungo percorso. Ciascun relatore, infatti, potrà “dare l’esempio”, e portare un suo contributo alla formazione di un mondo imprenditoriale e di una società in linea con i valori cattolici.