In occasione della sessione autunnale del Consiglio Episcopale Permanente della CEI che si è tenuta dal 23 al 25 settembre a Roma, si è ripreso il tema della 50ª Settimana Sociale dei Cattolici in Italia (3-7 luglio 2024), condividendo e approvando alcune linee di attività del Comitato Scientifico e Organizzatore. Quello di Trieste, infatti, non è stato solo un evento, ma la tappa di un processo. Si tratta ora di continuare ad animare il senso di partecipazione alla vita del Paese con uno stile di dialogo, di discernimento comunitario e di proposte, sull’esempio delle Piazze della Democrazia, dei Tavoli, dei Dialoghi delle Buone Pratiche, dei Patti di collaborazione fra cittadini e pubbliche amministrazioni. Sono disponibili alcuni strumenti, nella forma di Schede a carattere metodologico, che aiuteranno le diocesi a proseguire localmente quanto sperimentato a Trieste. L’impegno è anche quello di promuovere percorsi di formazione alla partecipazione alla vita democratica, sulla base della Dottrina sociale della Chiesa, con una particolare attenzione alle giovani generazioni, oltre che organizzare incontri di condivisione e discernimento su diverse questioni sociali fra amministratori di ispirazione cristiana.
Il servizio di Pastorale Sociale dell’arcidiocesi di Brindisi-Ostuni ha ideato un percorso di formazione in tre moduli, da novembre 2024 a giugno 2025, prevedendo tre passi per ogni modulo: un primo passo interparrocchiale o cittadino, un secondo passo a livello vicariale con tavoli di dialogo, il terzo passo con un relatore in presenza a livello diocesano.
Programma dettagliato del percorso
Giovedì 12 dicembre il prof. Sebastiano Nerozzi, docente di Storia del pensiero economico presso l’Università Cattolica, incontrerà i referenti dei tavoli vicariali per un confronto a conclusione del primo modulo dal titolo Partecipare tra storia e futuro.
L’iniziativa rientra tra le 100 in programma che l’Istituto Toniolo sta organizzando su tutto il territorio nazionale per celebrare il centenario della Giornata per l’Università Cattolica la cui istituzione si deve alla ferma volontà della cofondatrice Beata Armida Barelli che nel 1924 chiese al Papa di introdurla in tutte le Diocesi Italiane e da un secolo si propone come momento in cui la Chiesa Italiana celebra la centralità dell’Ateneo Cattolico più grande d’Italia e d’Europa.