Dal 2014 l’Istituto Toniolo, ente fondatore dell’Università Cattolica, ha avviato un ambizioso Fellowship Program per laureati dell’Ateneo in collaborazione con le Rappresentanze Pontificie presso le Nazioni Unite, le sue Agenzie Specializzate, le Organizzazioni Internazionali e i Dicasteri. Ai beneficiari, neolaureati della Cattolica, viene garantito un periodo di formazione on-the-job grazie all’inserimento nello staff delle Missioni in Ginevra, New York, Vienna, Parigi, Roma e Strasburgo. Sessantuno a oggi il numero dei borsisti che hanno svolto l’esperienza presso l’ONU, la FAO, l’Unesco, il Consiglio d’Europa. In questi ultimi anni, per il sostegno del progetto, l’Istituto Toniolo ha potuto far conto sul supporto della Fondazione Arvedi-Buschini a parziale copertura dei costi.
Per il decennale dell’iniziativa, Papa Francesco ha aperto l’annuale Assemblea della TYPA, Toniolo Young Professional Association con un’udienza riservata ai borsisti.
Queste le parole che il Santo Padre ha rivolto ai partecipanti:
«La collaborazione dell’Istituto Toniolo con i Dicasteri della Curia e con le Rappresentanze Pontificie impegnate nell’ambito delle Nazioni Unite è già giunta al decimo anno, ed è molto preziosa. Grazie, dunque, per il vostro servizio e per il vostro impegno, e grazie a tutti coloro che lo promuovono e sostengono; so che di recente anche la Fondazione Arvedi-Buschini partecipa a questo progetto di fondamentale importanza, permettendo di aumentare il numero dei borsisti. Grazie!
È bello che ognuno di voi possa fare esperienza a contatto con il ministero petrino, attraverso il lavoro con le Istituzioni internazionali e maturando un’esperienza di fede vissuta, di vita cristiana che si confronta con le sfide attuali del mondo. Ma la vostra presenza fa tanto bene anche alle nostre istituzioni, nelle quali portate una ventata di novità, la capacità di sognare, il desiderio di guardare lontano.
Oggi, invece, sembra diffondersi quello che alcuni chiamano “pensiero breve”: un pensiero fatto di pochi caratteri, che si brucia subito; un pensiero che non guarda in alto e avanti, ma soltanto qui e ora, frutto dei bisogni del momento; un pensiero che non guarda alla storia, che non ha un’eredità storica dentro di sé; un pensiero che si muove per istinto e si misura per istanti; che, fatto di emozioni e compresso in poche parole, sembra sostituire il pensiero già “debole” del post-modernismo. E questo è il dramma del post-modernismo: il pensiero debole.Dinanzi alla complessità della vita e del mondo, questo pensiero “breve” porta a generalizzare e a criticare, a semplificare e a truccare la realtà, nella ricerca dei propri interessi immediati anziché del bene degli altri e del futuro di tutti. Sono preoccupato quando sento di giovani barricati dietro a uno schermo, con gli occhi che riflettono luci artificiali anziché far brillare la loro creatività. Sì, perché esser giovani non è pensare di tenere il mondo in mano, ma sporcarsi le mani per il mondo; è avere davanti una vita da spendere, non da conservare o da archiviare. Vedo voi e credo che la vostra passione e il vostro impegno siano antidoti al pensiero breve; perché voi, contro la tentazione di adeguarvi alle cose che passano, avete in animo di coltivare uno sguardo alto, che cerca le stelle, non la polvere. È lo sguardo vero dei giovani. Ma tanti di loro sembrano, permettetemi l’espressione, “spremuti”: fatti oggetto di prestazioni sempre più esigenti, rischiano di veder inaridire il succo della vita, quel sognare inquieto che chiede di sprigionarsi dai loro cuori. Sognare inquieto. Vi domando – ma non rispondete ad alta voce –: voi sognate? Avete inquietudine nel vostro pensiero, nel vostro cuore? Siete inquieti o siete giovani già “in pensione”? Non dimenticatevi: sognare inquieto. È triste vedere giovani abulici e anestetizzati, distesi sui divani anziché impegnate nelle scuole e nelle strade, ripiegati sul proprio schermo anziché su un libro o su un fratello bisognoso. È triste. Giovani professionali fuori e spenti dentro, che spremuti dal dovere si rifugiano nella ricerca del piacere. Tutti abbiamo bisogno della creatività e dello slancio che solo voi giovani potete darci– nelle vostre mani stanno la creatività e lo slancio –, della vostra sete di verità, del vostro grido di pace, del vostro intuito sul futuro, dei vostri sorrisi speranzosi. Abbiamo bisogno di queste cose! Vorrei dirvi: portate questo dove operate, mettendovi in gioco senza paura. Perché i giovani sono le leve che rinnovano i sistemi, non gli ingranaggi che devono mantenerli in vita. (discorso completo: Udienza ai partecipanti all’Incontro promosso dalla “Toniolo Young Professional Association” -vatican.va)»
Il presidente dell’Istituto Toniolo, monsignor Mario Delpini, arcivescovo di Milano ha fatto pervenire un messaggio ai partecipanti. Di seguito un estratto:
«L’Università Cattolica, ricordo, ha avuto origine dal basso, per impulso dei cattolici italiani che non trovavano spazio adeguato nel dibattito pubblico e nel panorama universitario dell’epoca e hanno sentito l’esigenza di darsi un loro Ateneo. In qualche modo, ora che il dibattito si pone a livello sovranazionale, la presente iniziativa rinnova questo intento, favorendo la presenza di valori cattolici nei luoghi decisionali, dove spesso non sono adeguatamente rappresentati. A tale scopo è importante il lavoro di semina che si fa oggi: continuare ad alimentare la retetra i giovani professionisti che hanno terminato questo percorso, sia che proseguano la loro esperienza professionale negli organismi internazionali, sia che trovino una prosecuzione all’esterno di essi».
Così integra il Vicepresidente dell’Istituto G. Toniolo, Giuseppe Fioroni:
«Il Fellowship program Toniolo garantisce un’opportunità unica in termini formativi: infatti l’impegno della Santa Sede, com’è noto, ha pochi eguali nel panorama diplomatico mondiale in termini di rapporti bilaterali e dimensione nel multilaterale. Un modello, quello del Fellowship Program, che è stato molto apprezzato dal Santo Padre, che ci ha rivolto parole di incoraggiamento».
Al Santo Padre sono stati consegnati anche i 10 volumi del Rapporto Giovani dell’Istituto Toniolo e la prima locandina della 100ª Giornata per l’Università Cattolica, che sarà celebrata domenica 14 aprile 2024 sul tema “Domanda di futuro. I giovani tra disincanto e desiderio”.
Promossa dall’Istituto Giuseppe Toniolo, la Giornata per l’Università Cattolica è stata istituita un secolo fa perché i cattolici italiani potessero conoscere, amare e sostenere il loro Ateneo (www.giornatauniversitacattolica.it). Grazie alle offerte raccolte nella Giornata, celebrata in tutte le 22.000 parrocchie d’Italia, si sostengono diverse iniziative tra cui:
- le borse di studio per gli studenti meritevoli
- il Fellowship Program presso le Organizzazioni Internazionali
- le indagini dell’Osservatorio Giovani.
I lavori di sabato 13 gennaio, ospitati presso l’Aula del Sinodo Vecchio in Palazzo Apostolico, saranno presieduti da S.E.R. Silvano Tomasi, concludendosi con la Santa Messa presieduta dal Cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin nella mattinata di domenica 14 gennaio.