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“Il futuro in-formazione” con Ornaghi e Castagnetti

I cattolici in politica: è il tema affrontato, venerdì 8 maggio, in Università Cattolica,  dall’onorevole Pierluigi Castagnetti e il professor Lorenzo Ornaghi nell’ambito degli incontri del
corso “Il futuro in-formazione”, organizzato dall’Istituto Toniolo per i propri borsisti, allo scopo di invogliarli ad essere cittadini attivi e a  vivere l’impegno sociale e politico con passione e competenza.

 

Una chiacchierata ad ampio raggio, a partire da una carrellata storica sulle tappe più significative dell’impegno dei laici credenti nella costruzione della democrazia nel nostro Paese, fino ad arrivare a una riflessione sul senso e la missione del cattolicesimo nella vita pubblica attuale.

 

Castagnetti nel suo intervento ha ricordato una verità che a volte si tende a rimuovere, ovvero che se in Italia c’è una Costituzione così evoluta – nel rivendicare l’importanza della dignità della persona umana e l’inalienabilità di alcuni diritti – il merito è in buona parte ascrivibile ai giovani pensatori cattolici, ai tempi pressoché trentenni, che contribuirono a stenderla. Tra di essi anche Aldo Moro, che non per caso – sottolinea l’ex segretario del Partito Popolare – godeva della stima e dell’amicizia di Papa Paolo VI.

 

L’ex deputato ha voluto poi rimarcare la comunanza di prospettive tra il Pci e la Dc sulla priorità da dare al tema del lavoro: Palmiro Togliatti e Giuseppe Dossetti, sotto questo aspetto, si ritrovarono sulla medesima lunghezza d’onda.

 

Il professor Ornaghi, oltre ad approfondire alcuni altri elementi storici, ha rivolto al pubblico alcune domande nodali sull’oggi: quanto contano i cattolici nella società contemporanea? Sul terreno sociale come si stanno muovendo? Quanto è importante la loro voce in una realtà come la nostra, dove la Chiesa tendenzialmente non dà più indicazioni e i laici Christifideles si muovono ognuno per conto proprio? Spesso, nella storia repubblicana, le cariche istituzionali di massimo prestigio sono state affidate a persone cattoliche, ma questo – riflette l’ex rettore – non basta. È necessario, secondo Ornaghi, che i cattolici ritrovino un parte di “realismo”, ovvero la consapevolezza che incidere è importante, tenendo ferma la premessa che il “potere” affidato al rappresentante della cosa pubblica deve essere usato nel migliore dei modi.

 

Su sollecitazione di un borsista, Castagnetti ha fornito una definizione riassuntiva del buon cattolico: è uno che coltiva al massimo grado la dimensione professionale. Qualunque sia la professione. Un buon consiglio valido anche per gli studenti, perché un impegno serio e continuativo da ragazzi funge da premessa al senso di responsabilità che necessariamente dovranno mostrare nella vita adulta.

 

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