Rapporto Giovani – Giovani expo-ottimisti

I giovani sono in larga misura pronti a scommettere sul successo di Expo 2015. La maggioranza la considera un’opportunità da cogliere e larga è la voglia di partecipare. Miglioramento dell’immagine di Milano, potenziamento dei servizi, possibilità occupazionali.

Sono queste alcune delle ricadute positive che l’Esposizione avrà secondo le nuove generazioni. Volendo sintetizzare con un voto, EXPO 2015 è promossa dai giovani con un 7 di incoraggiamento.

E’ quanto emerge dall’ indagine “Giovani ed Expo” su un campione di 1.783 giovani tra i 19 e i 32 anni, nell’ambito del Rapporto Giovani, promossa dall’Istituto Giuseppe Toniolo in collaborazione con l’Università Cattolica e con il sostegno di Fondazione Cariplo e di Intesa Sanpaolo.

La grande maggioranza degli intervistati vede e riconosce ricadute positive nel complesso su molti aspetti sia verso la promozione del tema di EXPO 2015 sia per Milano, la sua immagine nel mondo e la sua crescita economica. I risultati evidenziano un atteggiamento nel complesso positivo dei giovani italiani verso EXPO 2015. Ne riconoscono alcuni limiti, ma la grande maggioranza la ritiene una occasione importante da cogliere e una opportunità per Milano e l’Italia. L’auspicio, insomma, è che assieme alle ricadute positive per l’immagine internazionale, vi siano anche benefici per l’economia e l’occupazione.

 


Il tema di EXPO 2015, gli obiettivi auspicati e l’eredità

I giovani dichiarano una forte adesione al tema scelto: oltre il 90% lo considera in sintonia con i propri valori personali e con la propria visione del mondo (si sale oltre il 95% per le ragazze e i laureati) L’aspetto considerato più importante da realizzare è, quasi a pari merito, la sensibilizzazione sul tema e la possibilità di generare nuovi posti di lavoro, voci ciascuna indicata da quasi un giovane su quattro. Seguono, su posizioni più basse, le ricadute positive per le aziende (14,2%), il miglioramento delle infrastrutture (13,8%) e dell’immagine di Milano e dell’Italia nel mondo (12,7%). L’importanza di generare posti di lavoro è, comprensibilmente, molto sentita tra i Neet, (i giovani che non studiano e non lavorano), che indicano tale aspetto al primo posto nel 31% dei casi mentre la sensibilizzazione sul tema scende al 20%. Se, invece, passiamo a chiedere, più che quanto auspicato, quello che i giovani in effetti pensano sarà l’eredità lasciata dall’Expo, il quadro un po’ cambia.

 

Il miglioramento dell’attrattività di Milano e della sua immagine nel mondo salgono nelle posizioni più alte, assieme all’opportunità per rinnovarsi e innovare. Poco sotto, ma sempre su valori molti elevati, si posiziona il contributo su consapevolezza e conoscenza in tema dell’alimentazione. Una buona maggioranza, infine, è convinta che con l’EXPO 2015 Milano si troverà con una rete potenziata di infrastrutture e servizi e godrà anche di ricadute positive sull’economia generale del territorio e sull’occupazione. Più verde e più integrazione tra culture sono tra le voci meno indicate, ma arrivano, comunque, oltre il 50%. In generale, la grande maggioranza degli intervistati vede e riconosce quindi ricadute positive nel complesso su molti aspetti sia verso la promozione del tema di EXPO 2015 sia per Milano, la sua immagine nel mondo e la sua crescita economica. Alla domanda specifica sul più impegnativo e ambizioso risultato dell’Esposizione di contribuire a risolvere la grande questione della nutrizione del pianeta, risponde che ne è convinto (“molto” o “abbastanza”) il 36%, mentre una frequenza analoga è “poco” persuaso, chi invece non ci crede per nulla è poco meno di un intervistato su cinque.

 

Il successo di EXPO 2015 e la valutazione dell’ organizzazione

 

I giovani non sono, nella maggioranza dei casi, pessimisti su EXPO 2015. Chiedendo di dare un voto da 1 (completo fallimento) a 10 (successo pieno) sull’esito finale dell’Esposizione, a dare un voto da 6 in su è il 78,7% degli intervistati (oltre l’80% per le ragazze e gli under 25), e quasi il 40% assegna un voto almeno di 8 . Solo una ristretta minoranza preannuncia un sostanziale fallimento Riguardo all’organizzazione meno del 10% presenta un entusiasmo tale da affermare che meglio di così non si poteva fare. Il 29% riconosce che si è fatto bene nonostante qualche limite. Il 23% pensa che non si sia fatto né meglio né peggio rispetto a qualsiasi altro evento di questa portata. La bocciatura sull’organizzazione risulta confinata a meno di un giovane su tre (si scende a circa uno su quattro tra le ragazze, ma si sale al 40% circa tra i laureati).

 

Partecipazione

 

Incoraggianti risultano anche i dati sull’interesse a partecipare. Il 52,6% afferma che è abbastanza o molto probabile una propria visita. Quasi il 30% non la esclude, mentre solo meno del 15% sono quelli che ritengono per nulla probabile la propria partecipazione. L’interesse a partecipare ad Expo 2014 aumenta con il titolo di studio: per i laureati è pari al 58,5% (abbastanza o molto probabile una visita) mentre scende al 50,8% per chi si è fermato alla scuole dell’obbligo.

 

Alto è anche il potenziale interesse ad esperienze di volontariato: quasi il 25% si dichiara direttamente pronto e il 63% pronto a valutare tempi e modalità per un proprio contributo volontario. Meno del 13% è del tutto indisponibile (TAB.6) Secondo Alessandro Rosina, tra i coordinatori dell’Indagine, “I giovani italiani considerano EXPO 2015 una opportunità da cogliere e alta è la voglia di partecipare. Ne riconoscono alcuni limiti nella gestione e organizzazione, ma rimane un grande evento con un tema interessante. Apprezzano gli aspetti più innovativi e il confronto tra culture. Alta è la disponibilità a partecipare e particolare attenzione viene data alle possibili ricadute in termini di sviluppo del territorio e di occasioni di lavoro. I dati dell’indagine confermano l’atteggiamento positivo delle nuove generazioni verso iniziative che aprono l’Italia al mondo e creano nuove opportunità”.

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