Nel periodo in cui a scuola spiego e faccio esercitare i miei alunni nella descrizione “fantastica”, vengo sempre a conoscenza dell’esistenza di nuovi e temibilissimi mostri che escono magicamente dalle penne cancellabili dei miei discenti.
Io in genere presento i variegati “Mostri di casa” elencati da Stanislav Marijanovic, come TOTOTOMIUS che fa gridare: “ Mio, mio, mio”. O BUIONERO a causa del quale tutto diventa terrificante.
Ma vorrei presentarvi un mostro che tutti, o quasi, i genitori e i bambini in età scolare conoscono.
Il suo nome è NO, il suo cognome è NONVOGLIOFAREICOMPITI. In realtà dato che questo cognome è un po’ lunghetto, dagli amici si fa chiamare più semplicemente: NONVOGLIO. E’ il mostro che impedisce ai bambini di fare i compiti a casa. La temibilità di questa creatura è comprovata dal fatto che anche i genitori ne sono orribilmente spaventati.
L’età non è ben definita, ma tutti pensano, secondo me a ragione, che debba essere più vecchio di Plinio il Vecchio. Non certo quanto Lucy, il primo australopiteco, ma quanto la civiltà Assiro Babilonese, come risulta dagli ultimi studi, senza dubbio.
NO è un po’ grassottello ed il suo corpo è a forma di NO. Ha gli occhi rossi come il fuoco perché a forza di dire “no”, è maledettamente infuriato. Ha due antenne verde bottiglia sulla N e due verde marcio sulla O, che gli servono per localizzare chi sta per mettersi a fare i compiti. A quel punto NO interviene per far dire a qualsiasi alunno, anche quelli con stimata carriera davanti a loro e alle spalle: “NO NONVOGLIO”, in genere molto, ma molto, sgarbatamente.
I bambini che l’hanno visto da vicino dicono che si tratti di un mostro pelosissimo, ma a proposito non c’è nessuna certezza. C’è Infatti, chi lo ritiene più paludoso che peloso. Ci si atterrà ai prossimi avvistamenti, che certo non mancheranno.
NO NONVOGLIO è un mostro ignorantissimo e scarso di memoria. Pare che non abbia mai imparato a leggere e che sappia contare solo fino a tre. NO pensa che le merendine nascano già impacchettate sugli alberi, che il cavallone sia un grande cavallo e che il bottone sia un grande botto. A forza di non leggere e scrivere pare che ci veda poco e che gli si sia rattrappita la mano destra ma anche la sinistra.
NO pur non essendo un obbrobrio cattivo, è estremamente infido. Infatti appare e si accomoda sui libri degli studenti come sui divani a tre piazze, soprattutto se i genitori non intervengono ad aprirli. Ma essendo molto dispettoso, se questi ultimi usano il verbo: “devi”, più di tre volte, lui si arrabbia e fa il matto come un guidatore in mezzo al traffico a cui hanno tagliato la strada.
C’è poco da fare NO, NONVOGLIO è un mostro quotidiano, che odia il minimo sforzo, che appare a tutti e adora mettere alla prova i genitori. Li stuzzica sul piano dell’autorevolezza, delle aspettative rispetto ai “risultati” dei figli. Ride di loro.
NONVOGLIO comincia a svanire quando la gratificazione equilibra o sorpassa la fatica dello studio. Sparisce del tutto quando anche solo una lucina di curiosità friccica negli occhi di un bambino, insieme all’orgoglio di sapere e imparare da soli o con qualcuno di interessato accanto.
I peggiori nemici di NO NONVOGLIO sono alcune maestre e alcuni adulti, sempre meno a dire il vero. Di quelli che riescono, con acrobazie fuori dal comune, a saper dosare per una classe intera la miscela di lavori adatta ad ogni singolo bambino. Una miscela che non sia scontata e noiosa ma che non sia troppo ardua o ostica a ciascuno.
Sembra che la creatura se la sia vista brutta anni fa con una certa Maria Montessori.
Vi lascio con Linus….Buoni compiti!
Maestra Penelope, insegnante di scuola primaria