Il magistrato assassinato dalla mafia agrigentina il 21 settembre del 1990 all’età di soli 38 anni è la figura di “testimone dei nostri tempi” che il Collegio Marianum dell’Università Cattolica desidera conoscere in modo approfondito. Rosario Livatino sarà beatificato ad Agrigento il 9 maggio di quest’anno. Una data per nulla casuale perché in quello stesso giorno del 1993, nella valle dei templi della città siciliana, San Giovanni Paolo II pronunciò il suo forte anatema contro la mafia. Il 9 maggio è anche l’anniversario dell’uccisione mafiosa di Peppino Impastato, avvenuta nel 1978 quando aveva 30 anni. Il giornalista di Cinisi, provincia di Palermo, membro di Democrazia proletaria, noto per le sue denunce delle attività di Cosa Nostra.
Nel 2019 durante i lavori di un convegno dedicato alla memoria del “giudice ragazzino” in Università Cattolica, il Presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, Raffaele Cantone, spiegò quale fosse stata l’impronta principale lasciata dal servizio svolto da Livatino: “Il suo apporto è quello di aver permesso alla Chiesa di sdoganare la lotta alla Mafia. Penso, ad esempio, al monito gridato da Giovanni Paolo II al termine della messa che celebrò 25 anni fa nella Valle dei Templi. Il processo di beatificazione, a mio modo di vedere, è rivoluzionario”.
Mercoledì 21 aprile interverrà il postulatore della causa, S.E.R. mons. Vincenzo Bertolone, Arcivescovo metropolita di Catanzaro-Squillace e presidente della Conferenza episcopale calabra.
Lunedì 26 aprile è prevista la relazione di Federico Cafiero De Raho, Procuratore Nazionale Antimafia e Antiterrorismo.
Il link per partecipare agli eventi on line verrà inviato a coloro che ne faranno richiesta tramite prenotazione all’indirizzo email: collegio.marianum@unicatt.it