Gli scritti di Armida Barelli nella rivista «Fiamma Viva»

Lunedì 30 dicembre presso l’Oasi San Francesco in Chiusi della Verna (AR) verrà presentato il volume “Audacemente innovatrici”. Scritti di Armida Barelli nella rivista «Fiamma Viva» a cura di Maddalena Colli e Barbara Pandolfi. Conduce l’incontro Ernesto Preziosi, storico e saggista.

Maddalena Colli, laureata in Architettura presso il Politecnico di Milano, collabora presso l’Archivio storico Armida Barelli di Milano. Barbara Pandolfi, laureata in Filosofia a Pisa, ha conseguito il dottorato in Teologia presso l’Università Antonianum di Roma ed è vicepostulatrice per la causa di beatificazione di Armida Barelli.

Il volume raccoglie quasi tutti gli articoli che Armida ha scritto sulla rivista mensile «Fiamma Viva», fondata nel 1921 per la Gioventù Femminile cattolica italiana, come ricorda il sottotitolo («Rivista della gioventù femminile»). L’impegno educativo, rivolto in particolare alle giovani donne italiane, è una delle connotazioni costanti dell’azione e dell’opera della Barelli, che, nel primo numero, quasi un programma, scriveva: «scopo della pubblicazione [è quello di] contribuire a dare alla fanciulla cristiana ed italiana il disegno della via che essa deve seguire per trasformare se stessa, la propria famiglia, la società». L’obiettivo è quello di formare nelle giovani donne coscienze mature, persone capaci di un ruolo attivo nella società e nella Chiesa. La Barelli stessa vive in prima persona queste trasformazioni e la rivista testimonia un passaggio dall’immagine più tradizionale di sposa e madre a quella di donna consapevole di poter diventare protagonista del proprio destino.

Locandina

L’iniziativa è promossa da: Opera della Regalità, Vita e Pensiero, Oasi San Francesco e rientra tra le 100 in programma che l’Istituto Toniolo sta organizzando su tutto il territorio nazionale per celebrare il centenario della Giornata per l’Università Cattolica la cui istituzione si deve alla ferma volontà della cofondatrice Beata Armida Barelli che nel 1924 chiese al Papa di introdurla in tutte le Diocesi Italiane e da un secolo si propone come momento in cui la Chiesa Italiana celebra la centralità dell’Ateneo Cattolico più grande d’Italia e d’Europa.

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