Il picco di contagi determinato dalla variante Omicron tra la fine del 2021 e l’inizio del 2022 sta portando molte aziende ad adottare soluzioni di lavoro da remoto sperimentate durante i lockdown del 2020. Si riapre, di conseguenza, il dibattito su pro e contro dello smart working. Si tratta di una riflessione necessaria, non solo per gestire l’emergenza, ma per progettare il lavoro del futuro.
In occasione del webinar programmato per martedì 11 gennaio le autrici del paper hanno illustrato le prime evidenze di una recente indagine rappresentativa condotta per Laboratorio Futuro da IPSOS su 400 aziende e su 800 lavoratori milanesi.
Oltre alle curatrici dell’indagine, sono intervenuti Alessandro Rosina, demografo dell’Università Cattolica e coordinatore scientifico dell’Osservatorio Giovani, Alessia Cappello (assessore Comune di Milano), Claudia Pratelli (assessore Comune di Roma), Paolo Ricotti (presidente nazionale patronato Acli), Cristina Tajani (consigliere esperto Ministero del Lavoro). Il webinar è organizzato dall’ Istituto Toniolo in collaborazione con Università Cattolica, Acli e con il patrocinio del Comune di Milano.
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