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Delpini: questi sono i giorni della “Grande libertà”

«Le piccole libertà si giocano nelle cose di tutti i giorni e amano il grigiore, forse persino la confusione, là dove si immagina che una scelta non sia né buona né cattiva; le piccole libertà, talora, si giocano anche in momenti più importanti, quando si vivono le grandi scelte con la logica del “me la sento” e “non me la sento”; “mi piace” e “non mi piace”. Ma viene anche il tempo della grande libertà, quella che si trova davanti al bivio, là dove si decide della vita e della morte; la grande libertà è intelligente, consapevole: avverte il peso decisivo della scelta. Anche se abita nel chiaroscuro della storia, nel grigiore del quotidiano, prende in mano la sua vita e ne decide il senso».

Sono le parole dell’Arcivescovo di Milano, Monsignor Mario Delpini, presidente dell’Istituto Toniolo, nella III Domenica di Quaresima, celebrando messa, senza fedeli, ma in collegamento video,  nella chiesa di San Giuseppe,  una delle quattri chiese – di cui l’Arcivescovo è il parroco – interne alla Fondazione Irccs “Ca’ Granda” Ospedale Maggiore Policlinico di Milano.

«La situazione drammatica che si è creata, in questa nostra terra, può indurre a inseguire ogni minuzia, ogni informazione che sia resa disponibile, allo scopo di rassicurare o di spaventare, di confondere o di fare chiarezza. Sembra che oggi, siamo disposti ad ascoltare di tutto, a vedere di tutto, a credere a tutto. Forse abbiamo nostalgia delle piccole libertà, delle scelte che non impegnano troppo, della normalità confusa in cui si parla, si vive, si pensa, di agisce gratis e senza impegno. Ma la celebrazione della Quaresima, l’avvicinarsi della Pasqua, in questo tempo così speciale, si propone agli uomini e alle donne “che avevano creduto in Lui”, come l’annuncio dei giorni della grande libertà. Sperimentiamo la frustrazione dell’impotenza, la trepidazione dell’incertezza, lo smarrimento delle previsioni. Ma chi incontra Gesù, chi ascolta la sua parola, chi non si arrocca nella presunzione di aver creduto, ma si dispone a credere, riceve la promessa, può ascoltare l’invito a scegliere la vita. Fidatevi di Dio. Imparate da Gesù che cosa sia la vita o la morte, essere servo o essere libero, dire la verità o la menzogna».

Omelia dell’Arcivescovo

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