ISTITUTO TONIOLO PRESENTA AL PRESIDENTE MATTARELLA IL “RAPPORTO GIOVANI 2016” CON IL FOCUS SU “CITTADINANZA E PARTECIPAZIONE”
E’ stato presentato il 30 novembre 2016 a Roma al Presidente della Repubblica, SERGIO MATTARELLA, il “Rapporto Giovani 2016”, l’indagine sul mondo under 32 curato dall’Istituto Toniolo con il sostegno di Intesa Sanpaolo e della Fondazione Cariplo.
Erano presenti il prof. CESARE MIRABELLI, vicepresidente dell’Istituto Toniolo, il prof. GIOVANNI BAZOLI, presidente emerito Intesa Sanpaolo, l’avv. GIUSEPPE GUZZETTI, presidente Fondazione Cariplo, il prof. FRANCO ANELLI, magnifico rettore dell’Università Cattolica, il dott. ENRICO FUSI, segretario generale Istituto Toniolo e prof. ALESSANDRO ROSINA, coordinatore scientifico del Rapporto Giovani.
Durante l’incontro il prof. ROSINA ha illustrato i temi salienti del Rapporto sottolineando in particolare l’ultima rilevazione che ha approfondito il tema “Giovani, cittadinanza e partecipazione”.
Questo focus – promosso dall’Osservatorio giovani dell’Istituto G. Toniolo e realizzato da Ipsos – è rappresentativo dei giovani tra 18 e 32 anni nei sei paesi dell’Unione europea più popolosi (inclusa la Gran Bretagna). E’ stato condotto nella seconda metà di luglio su un campione di oltre 6 mila giovani tra i 18 e i 32 anni (almeno 1000 in ogni singolo paese). I paesi sono: Italia, Francia, Regno Unito, Germania, Spagna e Polonia.
“L’Italia, più di altri paesi con cui ci confrontiamo, – ha spiegato ROSINA al Presidente della Repubblica – ha giovani che vorrebbero informarsi, scegliere, operare come cittadini, mettersi fattivamente alla prova nel volontariato e nel mondo del lavoro. Ma oggi riescono a farlo con meno successo. Comunque, la grande maggioranza dei giovani esprime un alto grado di appartenenza al proprio paese. Alla richiesta di assegnare un voto da 1 a 10 a quanto ci si sente cittadini italiani, tre giovani su quattro hanno attribuito un voto uguale o superiore a 6. Risultato in linea con i coetanei tedeschi e francesi, ma più basso rispetto agli spagnoli e ai polacchi”.
“I nostri under 32 – ha proseguito ROSINA – presentano, però, la percentuale più elevata di Neet e la più bassa percentuale di intervistati che hanno svolto esperienze di volontariato (50% hanno risposto di non averne mai fatte, contro il 33% dei britannici, il 45% degli spagnoli, il 47% di francesi, tedeschi e polacchi)”.
“In tale contesto – ha evidenziato ROSINA – il valore elevato assegnato dai giovani al lavoro in Italia, Spagna e Polonia riflette anche la maggior difficoltà e il maggior clima di incertezza sul percorso occupazionale che vivono i giovani in tali paesi. La Germania è la nazione con più bassa percentuale di Neet tra i paesi qui considerati e non sorprende notare che l’attenzione verso il tema del lavoro risulta più bassa”.
“Infine, – ha concluso ROSINA– sensibilmente più elevata risulta l’importanza del voto per i giovani italiani rispetto ai coetanei degli altri paesi: assegnano un punteggio uguale o superiore a sei all’importanza di recarsi alle urne l’80% degli intervistati in Italia contro il 70% circa dei coetanei degli altri stati considerati”.